venerdì 21 settembre 2007

FOTO A 13ENNE SPOGLIATA/MINORENNI INVIANO MMS CON I CELLULARI

LECCE-Ancora un episodio di violenza su una ragazza, ripreso con il cellulare. Questa volta è accdauto nel Salento, dove una studentessa di 13 anni di Surano è stata spogliata con la forza dai suoi amici, minorenni, e fotografata con un telefonino. Le immagini sono state poi trasmesse ad altri cellulari. Dopo la denuncia del padre della giovane, i carabinieri di Nociglia hanno sequestrato i telefonini di due 14enni.
A denunciare la vicenda è stato il padre della vittima, sul cui cellulare ad un certo punto sono apparse le foto della figlia. I ragazzi, infatti, avevano inviato le immagini ad altri telefonini del paese e anche di altri centri della zona.
Per paura, la ragazzina non aveva detto nulla ai genitori.
E' ancora da stabilire se i due amici 14enni che hanno girato il filmato abbiano costretto la giovane oppure se quest'ultima era consenziente. Gli inquirenti tendono a ridimensionare l'episodio, comunque preoccupante.
Da approfondire anche il tipo di diffusione che ha avuto il filmato, se cioè sia rimasto immortalato solo su qualche cellulare oppure se sia stato diffuso in modo più ampio.
La vicenda risale al 9 agosto, ma è venuta alla luce solo ora, dopo che per ordine del sostituto procuratore del Tribunale dei minori di Lecce, Simona Filoni, i militari sono entrati in azione.

fonte www.tgcom.it

COMINCIARE A SPERARE DI NUOVO NELLA GIUSTIZIA?


Notizia del 26 settembre 2006

Genova, preso maniaco ascensore
Autore di 24 aggressioni su minori


E' stato arrestato dalla squadra mobile di Genova il maniaco dell'ascensore, autore di almeno 24 aggressioni a sfondo sessuale nei confronti di altrettante minorenni. L'arresto, secondo quanto si è appreso, è avvenuto intorno alle 17.00, per strada, nel capoluogo ligure. L'uomo è stato identificato grazie al test del Dna.
Il maniaco, di cui non sono state rese noto le generalità, è un giovane commesso contraddistinto da un piercing sul sopracciglio sinistro (che il giovane si è tolto nel tentativo di non farsi riconoscere). Lo stupratore, che ha terrorizzato per mesi le donne genovesi, è stato convocato in Questura. La Mobile sarebbe riuscita ad incastrarlo avendo riscontri scientifici del Dna dell'uomo su reperti biologici raccolti nel luoghi delle violenze. Lo stupratore, dopo aver pedinato le vittime, era solito aggredirle nei portoni delle abitazioni in cui vivevano. Su 24 tentati stupri, il giovane ha portato a termine soltanto due violenze, grazie alle reazioni delle vittime.


Notizia del 21 settembre 2007
Genova, 14 anni a maniaco ascensore
Inflitto anche risarcimento per vittime


Edgar Bianchi, il cosiddetto maniaco dell'ascensore di Genova, è stato condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione. Dovrà inoltre risarcire tutte e tre le parti civili costituite nel processo, versando intanto una provvisionale di 10mila euro per due ragazzine e di 15mila euro per la terza. Il pm Giovanni Arena aveva chiesto 24 anni di reclusione che per effetto del rito abbreviato chiesto dalla difesa si erano ridotti a 16.
Il giudice del tribunale di Genova, Adriana Petri, ha considerato le attenuanti superiori alle aggravanti. Edgar Bianchi, vestito in jeans con camicia a scacchi bianca e blu, ha accolto la sentenza a occhi bassi, senza alcuna reazione. Il giovane, 28 anni, ex barista, per due anni avrebbe molestato e aggredito 25 ragazzine, la maggior parte minorenni, sottoponendole ad atti di libidine negli androni e negli ascensori dei palazzi puntando contro di loro un coltello da lui descritto "tipo Rambo". Lui stesso ha ammesso che individuava casualmente per strada le vittime, le seguiva a casa ed entrava insieme a loro nell'ascensore. Spesso però era fuggito appena le ragazzine si mettevano a gridare. Poi la sua cattura da parte della squadra mobile di Genova che dopo due anni e mezzo aveva messo fine alla psicosi del "mostro".


martedì 18 settembre 2007

I BAMBINI OSSERVANO E POI RIPETONO

Trovata morta la piccola Ylenia..


Notizia del 15/09/2007 - 17:30

E’ della piccola Ylenia il cadavere rinvenuto in un bosco sangallese


SAN GALLO - Il corpo di Ylenia, la ragazzina di cinque anni e mezzo rapita il 31 luglio nei pressi della piscina di Appenzello, è stato trovato oggi in un bosco sangallese. Il cadavere, in parte divorato dagli animali, è stato identificato grazie ad alcuni gioielli che portava, ha riferito la polizia cantonale in una conferenza stampa svoltasi nel pomeriggio a San Gallo.
Una persona che si era messa alla ricerca di Ylenia per conto proprio l’ha rinvenuta verso mezzogiorno nel bosco di Hartmann, fra i comuni di Oberbüren e Niederwil, non lontano da dove alcune settimane fa vennero trovati i vestiti della piccola, ha detto ai giornalisti il capo della polizia criminale Bruno Fehr. È “oggettivamente certo” che si tratta della ragazzina di cinque anni e mezzo, ha ggiunto.
Il presunto rapitore, uno svizzero di 67 anni domiciliato in Spagna, si è ucciso nei pressi di Oberbüren lo stesso giorno della sparizione della piccola. Prima di togliersi la vita nel bosco di Hartmann aveva sparato ad un testimone, un uomo di 46 anni, ferendolo al petto. Le analisi del DNA avevano stabilito che il presunto sequestratore aveva toccato gli oggetti di Ylenia (zainetto, casco da ciclista e monopattino) e che la bimba era salita nel suo furgone. Diverse battute per cercare la piccola, con la partecipazione anche di pompieri e militari, non avevano dato alcun esito.

SCUSACI PER NON AVER FATTO IL POSSIBILE PER CAMBIARE QUESTO MONDO CRUDELE PICCOLA...

Fonte www.troviamoibambini.it

Denunciati otto studenti per filmati hard con una minore

TARANTO: I carabinieri hanno notificato otto avvisi di garanzia a studenti tarantini, con l'accusa di detenzione e diffusione telematica di materiale pedo-pornografico e tentata violenza sessuale di gruppo in danno di una minorenne.
I carabinieri avevano raccolto alcune voci secondo le quali un gruppo di studenti di una scuola media superiore era in possesso di un filmato a carattere pornografico, che ritraeva una studentessa minorenne dello stesso istituto.

Una volta identificata la vittima, i carabinieri hanno preso contatto con i genitori, i quali hanno formalizzato la denuncia del reato.

Lo sviluppo delle indagini, basate sulle testimonianze della stessa ragazza, ha consentito agli investigatori di ricostruire gli aspetti della vicenda.
Secondo quanto emerso, all'origine dei fatti vi sarebbe un filmato in cui la giovanissima ha ritratto se stessa con il proprio videotelefonino.
La ragazza avrebbe quindi liberamente inviato il video quale dono intimo ad un proprio compagno di scuola, utilizzando un programma di chat line.
Il ragazzo, una volta ricevuto il filmato, avrebbe però avanzato pressanti richieste di concrete prestazioni sessuali, minacciando la divulgazione del video, attraverso internet, in caso di rifiuto. La ragazza non ha ceduto al ricatto.

Il suo conoscente ha pertanto attuato la ritorsione preannunciata, inviando il filmato ad altri compagni di scuola, attraverso internet ed il videotelefonino.
Anche gli altri ragazzi entrati in possesso del filmato avrebbero preso a minacciare la conoscente, pretendendo a loro volta prestazioni sessuali anche di gruppo, comunque mai concesse.
E' stato quindi l'intervento dei carabinieri ad interrompere questa spirale di ricatti sessuali.
Sia la giovane vittima che i suoi compagni di scuola autori del ricatto sono minorenni ed appartengono tutti a famiglie del ceto medio.

I reati ipotizzati sono quelli di detenzione e divulgazione di materiale pornografico minorile e tentata violenza sessuale di gruppo in danno di minore.
Fonte Affari Italiani www.libero.it

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